Un posto al sole, letteralmente

Borghi più belli d’italia

Apricale: basta il nome di questo piccolo paese in provincia di Imperia per rendere l’idea di ciò che aspetta solo di essere vissuto come la scoperta di uno scrigno pieno di pietre preziose. “Apricus” ovvero “soleggiato”, esposto al sole: si presenta così uno de I Borghi più belli d’Italia, Apricale, protetto dalle Alpi Marittime e abbracciato dagli ulivi che caratterizzano il ponente ligure, al confine con la Francia. Nata per tutelare, recuperare e valorizzare il prezioso patrimonio di monumenti e di memorie dei piccoli centri italiani, l’Associazione de I Borghi più belli d’Italia ha scelto di salvaguardare anche Apricale, per garantire che arte, cultura, ambiente e tradizioni di questo suggestivo borgo medioevale non vadano irrimediabilmente perduti.

Situato a 13 km dal mare, tra Bordighera e Ventimiglia, Apricale incanta i suoi visitatori grazie alla privilegiata esposizione al sole e al caratteristico aspetto dell’abitato, che si presenta come una cascata di tradizionali case in pietra. I muri a secco, con le loro fasce coltivate e le distese di ulivi, circondano il paesino rispettando il suo fascino più autentico: la pianta urbana è ancora quella medievale, conservata in modo ottimale e il castello dei Doria ricorda il nucleo più antico di Apricale, risalente al Due-Trecento. L’aspetto e le dimensioni attuali invece, risalgono al Cinquecento e testimoniano la grande ricchezza culturale e architettonica del borgo.

Il clima mite e l’abbondanza di cacciagione devono aver reso particolarmente fertili gli insediamenti nel territorio di Apricale, tanto che risulta essere stato abitato e molto frequentato fin dall’età del bronzo. Non è chiaro se il nome derivi propriamente dalla posizione soleggiata o da “apri callis”, ovvero “sentiero di cinghiale”, in compenso ci sono pochi dubbi sull’interesse storico del suo statuto comunale, che risalendo al 1267 risulta essere tra i più antichi della Liguria. Quello di Apricale fu il primo popolo della regione a raggiungere una sorta di autonomia nei confronti dei Conti di Ventimiglia prima e dei Doria successivamente.

Varie vicissitudini storiche, tra cui guerre, carestie e pestilenze hanno portato la popolazione a un progressivo impoverimento, fino agli anni ’60, quando è iniziato il rilancio turistico di questo suggestivo borgo incastonato in un erto pendio e impreziosito dai caratteristici ulivi argentati. Oltre ai residui dell’antico castello (la torre quadrangolare del XII secolo e parti delle mura più esterne), si possono visitare la bellissima piazza medievale di Apricale, la Chiesa parrocchiale dedicata alla Purificazione di Maria Vergine e l’Oratorio di San Bartolomeo, che custodisce gelosamente una tavola dipinta a olio raffigurante S. Antonio Abate di buona scuola pittorica risalente al XVI secolo e un polittico del 1544 raffigurante la Madonna della Neve, con ai lati San Bartolomeo e San Lorenzo. Nei pressi del cimitero invece, si trova la chiesa di S. Antonio Abate, un edificio del XIII secolo costituito da una cappella decorata di archetti pensili romanici, con facciata rifatta in epoca barocca ed affreschi interni del XV secolo.